La tarantella calabrese o tirantella è un termine generico che racchiude le diverse espressioni coreutico-musicali diffuse nella penisola calabrese, con tratti che la rendono distinguibile dalle altre del Sud Italia, specie nel ritmo.
In essa sono assenti i riferimenti agli esorcismi del tarantismo, ma assume più un ruolo di danza per le occasioni festive o religioso-processionali.
Nonostante vi sia una certa omogeneità nella Tarantella ballata e suonata in tutta la Calabria, vi sono comunque delle caratterizzazioni geografiche: dalla libera del catanzarese al sonu a ballu aspromontano e dallo zumparieddu della Sila alla viddanedda reggina e caratterizzazioni di stile: fimminina, masculina, libera.
Ballo
Il ballo è in coppia uomo-donna, ma può essere anche uomo-uomo o donna-donna, e avviene dentro ad uno spazio circolare di persone definito rota. U mastru i ballu (maestro di ballo) si pone al servizio dei danzatori e dei suonatori e decide l’ordine con cui i componenti della rota possono ballare gestendone i turni. I suonatori fanno parte della rota e seguono l’andamento del ballo con il ritmo. La rota è sempre una sola, là dove c’è il suono, e non si balla al di fuori di essa ma si partecipa alla festa insieme: c’è tempo perché tutti ballino e tutti i suonatori si avvicendino. U mastru i ballu è nelle feste private il padrone di casa e nelle occasioni pubbliche (ballo di piazza) una persona che conosce le dinamiche della comunità, saprà quindi far ballare in coppia persone che anche durante le attività quotidiane sono amiche, evitandole persone che fra di loro hanno dissapori. Le occasioni pubbliche di ballo, a detta degli ultimi suonatori tradizionali viventi, rappresentavano una delle poche occasioni di contatto diretto tra persone di sesso differente non appartenenti alla stessa cerchia familiare.
Strumenti musicali
Gli strumenti caratteristici della tradizione calabrese sono: La zampogna, sostituita in seguito dall’organetto,[4] accompagnata da un tamburello, in alcune zone si usavano la pipita o i fischiotta, mentre nella zona della locride e del monte Poro si usava la lira calabrese. Il ritmo è basato su terzine con un tempo in 12/8 e talvolta in 6/8.
Tipi di zampogne:
Zampogna a chiave
Zampogna a paru
Zampogna surdulina
Zampogna a moderna
Zampogna della pre Sila-Area Reventino (anche detta Conflentana)