È situato nella Gola formata dal fiume Rosa tra il Monte “Montea” ed il Monte “Mula” (Mappa).
È meta di pellegrinaggi durante tutto l’arco dell’anno ma soprattutto in settembre quando, nei giorni che vanno dall’1 all’8 settembre, giù a valle, in paese, si svolge la tradizionale millenaria fiera in onore della Madonna.
Il Santuario fu elevato a Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II nel 1979.
Rilevante è inoltre il legame con la Madonna del Pettoruto che hanno i devoti sparsi per il mondo. A San Isidro, in Argentina, esiste una comunità in onore alla Madonna del Pettoruto. Famiglie emigrate da San Sosti e stabilitesi in Argentina hanno continuato a praticarne il culto riproducendo le stesse ricorrenze. Altre comunità che si trovano in Canada e Stati Uniti, hanno portato con sé la fede verso la Madonna e le tradizioni sansostesi.
Una ricorrenza degna di nota è la festa della “Cinta”, che affonda le radici nel passato più remoto. La leggenda da cui prende spunto questa ricorrenza narra che, in un tempo immemorabile, la popolazione abitante i paesi confinanti con San Sosti venne colpita da tremende catastrofi (terremoti,epidemie di peste, ecc.) e per scampare a questi cataclismi pregò la Madonna del Pettoruto e fece voto; l’oggetto del voto fu una corda imbevuta di cera, che simboleggia il filo con cui la Madonna avrebbe cinto i paesi per proteggerli dalla devastazione.
Come in molti altri santuari d’Europa, ci si rifaceva all’avvenimento del 1008 a Valenciennes.