Il prossimo 4 maggio San Basile celebra la figura dell’eroe albanese Skanderbeg e lo fa in grande stile inaugurando il monumento più grande d’Italia dell’eroe albanese.
Di questo è pienamente orgoglioso il sindaco Vincenzo Tamburi che ha lavorato con tutta la sua squadra di governo nella direzione della difesa e promozione della cultura arbëreshe, ponendo come propria mission quella di preservare le proprie origini e quindi la minoranza linguistica.
«Quello che fu nel 1500 San Basile, doveva essere portato a valore e in questi anni tanto abbiamo fatto dando vita, per esempio, al Museo delle icone bizantine, per raccontare chi siamo attraverso l’arte del rito bizantino. Tanti progetti sono stati sviluppati grazie ai finanziamenti di leggi importanti come la 482 a livello nazionale e la 15 a livello regionale.
Abbiamo istituito gli sportelli linguistici che hanno cercato di preservare la lingua, il nostro idioma, perché è importante trasmetterlo alle nuove generazioni. Tante anche le pubblicazioni realizzate da concittadini e da studiosi di fuori, sempre con la visione di voler portare la cultura di minoranza fuori dai nostri confini, al fine di valorizzare questa nostra peculiarità.
L’arrivo di questa monumentale statua -conclude- vuole essere un altro elemento che si aggiunge al puzzle di valorizzazione di quello che siamo, una ricchezza inestimabile per tutto il territorio».
Il monumento è stato realizzato in Albania dall’artista Ardian Pepa, in bronzo in unica colata, e per la consegna nel borgo arbëresh è stato organizzato un trasporto eccezionale.
È stata la stessa popolazione di San Basile ad esprimere la propria preferenza sulla scelta dell’immagine da realizzare. L’amministrazione comunale, infatti, ha organizzato una sorta di referendum cittadino per scegliere se realizzare una statua di Skanderbeg al trotto o sul cavallo rampante.
Ha vinto questa seconda opzione in una giornata di ampia partecipazione popolare e così è stato realizzato il monumento che sarà il più grande d’Italia.
Ufficio Stampa