Graecalis – Il vento della parola antica – racconterà la celebre Trilogia di Eschilo

Il 4 luglio 2018, Graecalis – Il vento della parola antica – tornerà a soffiare forte sulla città di Catanzaro e ci racconterà la celebre Trilogia di Eschilo.

 

L’insieme delle opere che comunemente va sotto il nome di “Orestea” è costituito da una trilogia, cioè da tre Tragedie che sviluppano il medesimo argomento. I titoli delle Tragedie sono Agamennone, Coefore, Eumenidi.

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La vicenda ha inizio con il ritorno di Agamennone ad Argo, dopo la conquista di Troia. In patria sarà ucciso dalla moglie Clitemnestra il cui odio era stato suscitato dalla condotta avventata del marito. A causa di una stupida promessa, Agamennone aveva, alla partenza per Troia, sacrificato la figlia Ifigenia e per questo motivo Clitemnestra lo uccide.

A questo delitto seguirà l’uccisione di Clitemnestra da parte del figlio Oreste che, in questo modo, vendica il padre.

Questa catena di omicidi viene interrotta dalla divinità, incarnata prima dal Dio Apollo e poi dalla Dea Atena che impone una legge destinata a valere in eterno: i crimini non possono essere affidati alla vendetta privata dell’offeso ma saranno giudicati da un apposito tribunale. Il processo, alla fine, sancirà l’assoluzione di Oreste.

La trilogia rappresenta una delle tappe fondamentali della filosofia e della politica greca che si sviluppano nella forma particolare della Tragedia, impropriamente considerata solo come opera di Letteratura.

Scopo del pensiero greco è quello di far nascere una associazione concorde (la polis) che si distacchi totalmente dall’aggregazione tribale. Alla legge del sangue, si sostituisce il concetto di Giustizia; il giudizio razionale prenderà il posto della vendetta e l’odio tenebroso (rappresentato dalle Erinni) cederà il posto alla concordia benefica (rappresentata dalle Eumenidi).

In questo senso, l’Opera è essenzialmente “politica” in quanto approfondisce la struttura della Polis e ne indica le norme essenziali. Tanto il Coro dell’Agamennone quanto Atena nelle Eumenidi mettono in guardia da quelle che sono le cause della disgregazione sociale: Tirannide ed Anarchia.

I popoli vanno guidati dal “pensiero prudente” e devono tendere alla Giustizia: solo così si eviterà il male che mina alle radici le Società umane, la discordia civile.

Come è ormai prassi del Teatro di Calabria, la Trilogia è stata oggetto di riduzione che, tuttavia, non l’ha menomata delle parti essenziali e del fondamento filosofico.

La struttura in versi endecasillabi è rimasta inalterata e ha seguito la traduzione di Romagnoli mentre un intervento più incisivo è stato operato in relazione alla lingua, depurata da arcaismi e periodi ingarbugliati per permetterne la comprensione anche allo spettatore non specialista.

Le tre Tragedie originali sono state ridotte a due: la prima comprende, praticamente, Agamennone e Coefore (esclusa la parte finale) e la seconda è, in sostanza, Eumenidi con alcuni inserti che servono a rendere più comprensibile la vicenda.

Per ogni approfondimento cliccare su www.teatrodicalabria.it

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